Abbronzatura: 5 cose da sapere

A chi non piace avere una bella abbronzatura? L’abbronzatura che tanto ci piace altro non è che una protezione naturale del corpo per difendersi dai raggi solari.

Esistono in natura vari tipi di raggi UV, che possono essere UVA, UVB e UVC. I raggi UVC sono bloccati dalla ozonosfera, quelli UVA e UVB raggiungono invece la superficie terrestre ed entrano in contatto con la nostra pelle.

I raggi UVA possono penetrare fino al derma, e danneggiare addirittura le struttura di collagene. Non si hanno danni superficiali come eritemi, ma si subiscono danni al DNA che accelerano l’invecchiamento cutaneo.

I raggi UVB hanno una lunghezza d’onda minore e si fermano in superficie e in genere possono causare scottature solari ed eritemi. Aumentano però il rischio di sviluppare un tumore alla pelle e inducono la produzione di melanina e di vitamina D3.

Abbronzatura: come funziona?

I raggi UVA e UVB, di cui parlavamo sopra, raggiungendo la pelle incontrano i melanociti che sintetizzano e secernono melanina che ha la funzione appunto di proteggerci.

Ma cos’è la melanina? La melanina è un pigmento che ha principalmente una funzione protettiva perché difende il genoma dall’azione nociva dei raggi ultravioletti formando una specie di schermo protettivo che assorbe e respinge parte delle radiazioni solari.

La melanina previene l’invecchiamento cutaneo, la sua quantità e la sua distribuzione all’interno della cute variano in funzione di parametri come etnia, età e area corporea.

5 cose da sapere sull’abbronzatura

Perché qualcuno si abbronza ed altri si scottano?

Come detto prima la produzione di melanina varia da persona a persona, in genere chi ha la pelle già normalmente più scura tende ad abbronzarsi con più facilità perché già naturalmente produce più melanina che si trasforma poi più velocemente in abbronzatura.

Chi ha la carnagione più chiara tende invece a scottarsi perché la produzione di melanina non è sufficiente a proteggere la pelle e inizia un processo di morte cellulare chiamato “apoptosi”. Quando il corpo si rende conto di ciò incrementa il flusso di sangue nelle aree colpite dando appunto alla pelle un colorito rossastro.

Nei casi più gravi, dove l’esposizione è prolungata, si hanno delle vere e proprie ustioni e il corpo per proteggersi da ciò crea delle vere e proprie bolle piene di liquido.

Per rinfrescarti mentre sei al sole porta sempre con te un tonico che fa respirare la pelle, e la lenisce subito da eventuali arrossamenti.

Perché l’abbronzatura si vede dopo la doccia?

Sembra un mito da sfatare, invece è proprio la verità: la doccia aiuta l’abbronzatura a fissarsi meglio.

L’esposizione al sole sottrae alla pelle sostanze acquose e lipidiche ma una buona lozione doposole e un’ottima detersione possono porre rimedio a tutto ciò.

L’ideale è alternare la temperatura dell’acqua della doccia, prima calda e poi fredda, usare detergenti non schiumosi con proprietà emollienti e ingredienti come: la camomilla, l’aloe, il tè nero e le mandorle.

Dopo la doccia è preferibile non frizionare la pelle per asciugarla ma tamponarla delicatamente.

Lo scrub toglie l’abbronzatura?

No, lo scrub aiuta la pelle ad avere un’abbronzatura duratura ed omogenea. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo perché: le cellule epidermiche hanno un turnover di circa 28 giorni, ma d’estate vista l’abbronzatura queste cellule morte tendono a rimanere attaccate più a lungo alla superficie cutanea.

Se non vengono rimosse con una certa regolarità si rischia poi di perderle tutte improvvisamente, ad esempio durante una ceretta o una pulizia del viso, per questo motivo è consigliabile effettuare con una certa frequenza uno scrub: aiuterà il rinnovamento cellulare regalandoti un’abbronzatura omogenea e non a macchie.

Il consiglio è quello di effettuare uno scrub ogni 7-10 giorni, di sceglierne uno con granelli particolarmente fini e di applicarlo con delicatezza e movimenti giusti.

L’alimentazione incide sulla tintarella?

Oltre ad applicare la giusta crema solare, per avere un’abbronzatura perfetta bisogna anche avere un’alimentazione adeguata con cibi che contrastano la formazione di radicali liberi e che prevengano quindi l’invecchiamento cutaneo.

Il primo consiglio è quello di assumere sempre cibi ricchi di vitamina A, come la frutta e la verdura soprattutto di colore giallo e arancione come per esempio melone, carote, pesche, albicocche e radicchio rosso.

Anche i cibi di colore rosso aiutano perché sono ricchi di licopene, una sostanza antiossidante che protegge la pelle dal sole e la aiuta contro eritemi e ustioni, ad esempio: pomodori, peperoni, fragole e anguria.

Per condire utilizzare sempre l’olio extravergine d’oliva e di girasole che sono ricchi di vitamina E e stimolano la rigenerazione dell’epidermide.

Bere sempre 2 litri d’acqua al giorno e mangiare tanta frutta e verdura di stagione.

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